Yumiko Hakone: being a Geisha in the era of the Covid-19 pandemic

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Sanbon ga areba taberareru 三本があれば、食べられる
If you have three strings, you can eat.

 

 

 

Like tigers and polar bears, Geisha are endangered.

 

Their category is one of the most damaged by the crisis in professions caused by the Covid-19 Pandemic.

 

When Japan, like the rest of the world, went into lockdown, all ozashiki (geisha parties) were canceled.
The Geisha found themselves, overnight, without work.

 

Now after the long corona period there are glimpses of light at the end of tunnel.

At times like this, the Geisha are the first to lose their work, and the last to get it back, because our work is about celebrations.

Teahouses in Japan have been closed through the many shutdowns, meaning Geisha have no place to work.

 

 

The teahouses have been compensated by the government for each day they were shut but geisha were not.

 

 

The small emergency funding they did get was not enough to cover expenses even for a couple of months.

The young Geisha have had to try to find work in the daytime.

 

 

Of course, they cannot stop renting the geisha house. And they cannot stop paying rent for the place they store the kimono. And, of course, they cannot stop taking lessons as lesson fees are charged even during holidays.

 

 

Now there are signs of life in the tourism industry and it looks like international tourists will be able to come back to Japan and local customers will be able to come back to banquets beginning next year. But they have to get from now through to then.

I am always worried whether the young Geisha will be able to make it through without giving up…

 

So how are the Geisha coping with this crisis? How are they adapting to the new post-Covid world, so as not to disappear?

Senior Geisha Yumiko Hakone tells us about it.

Aya, Asaka e Taematsu: tre modi di essere Geisha al tempo della Pandemia da Covid-19

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Sanbon ga areba taberareru 三本があれば、食べられる

Se hai tre corde, puoi mangiare.

 

 

Così recita un antico proverbio Geisha: se sai suonare lo shamisen, allora hai qualcosa da mangiare.

 

Come le tigri e gli orsi polari, le geisha sono in via di estinzione.

 

Il numero di geisha in tutto il Giappone ha raggiunto il picco di 80.000 nel 1928 quando la Senior Geisha Kokin (l’artista vivente più anziana oggi, 98 anni) ha iniziato la sua carriera, ma ora ne sono rimaste circa 1.000.

Kyōto innanzitutto e Tokyo subito dopo sono le loro due principali “roccaforti”.

A Tokyo, ad esempio, ce ne sono circa 300.

La loro categoria è una delle più danneggiate dalla crisi delle professioni causata dalla Pandemia di Covid-19.

Quando il Giappone, come il resto del mondo, è entrato in isolamento, tutti gli ozashiki (i geisha party) sono stati cancellati.

 

Le Geisha si sono ritrovate, da un giorno all’altro, senza lavoro.

 

La crisi non è stata ancora del tutto superata, come in molte altre professioni dell’arte e dello spettacolo, anche se si iniziano a registrare timidi miglioramenti.

Quindi, come stanno affrontando questa crisi le Geisha? Come si stanno adattando al nuovo mondo post-Covid, per non scomparire?

Te lo raccontano tre artiste: Aya, Asaka e Taematsu.

Ōsumi Yukie Tesoro Nazionale Vivente del Giappone

Ōsumi Yukie: la prima donna a ricevere il titolo di “Tesoro Nazionale Vivente” nel campo della lavorazione dei metalli

Japananese life style

In Giappone c’è questa splendida usanza di considerare Tesori Nazionali Viventi i sensei (maestri) delle tradizioni recitative come il bunraku e il kabuki e i maestri delle arti “manuali” quali ad esempio l’arte su carta, la lavorazione della ceramica e la fabbricazione di spade.

 

Ōsumi Yukie è stata la prima donna a ricevere il titolo nel campo della lavorazione dei metalli.

 

Le ho domandato se è stato difficile affermarsi come artista donna in questa disciplina e in Giappone e tante altre cose…

 

Metal isn’t a cold or hard thing!

Ōsumi Yukie

 

Oggi, 31 Marzo (alle 11:00), si è tenuto un evento speciale, che vede coinvolta Ōsumi Yukie, Tesoro Nazionale Vivente, e che inaugura presso l’Università di Bologna le attività della neonata Mokichi Okada Chair on Beauty, a cura di International Centre for the Humanities ‘Umberto Eco’, Department of the Arts (DAR) e Mokichi Okada Art and Culture Foundation.

#AGeishaDay Hangyoku Tazusa origami

#AGeishaDay 2020

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Il progetto #AGeishaDay nasce per celebrare l’amicizia ormai storica tra L’Italia e il Giappone e per far conoscere e promuovere la tradizione della Geisha che, purtroppo, oggi rischia di scomparire.

Martedì 16 Aprile 2019, lo staff di #AGeishaDay (con le 4 Geisha protagoniste dell’edizione 2019) è stato ricevuto dal Console Generale del Giappone Yuji Amamiya, presso il Consolato Generale del Giappone a Milano.

Venerdì 28 Giugno 2019, lo staff di #AGeishaDay è stato ricevuto dal Primo Segretario Mariko Shikakura, Capo Ufficio Culturale e Stampa, presso l’Ambasciata del Giappone in Italia a Roma.

Geisha Make up @ #AGeishaDay 2018

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Il rito del trucco oshiroi: uno degli aspetti più intimi e misteriosi nel mondo delle Geisha.

Nel mondo delle Geisha ogni ruga è una medaglia d’onore che la vita ci ha donato e, per questo, non va nascosta ma esibita con orgoglio.

Il trucco tradizionale oshiroi diventa più leggero man mano che l’artista cresce in esperienza ed eleganza, mentre è più accentuato nelle giovani apprendiste che con i colori accesi sul volto devono attirare l’attenzione degli ospiti e distrarli dalla loro “imperfezione”.